27 settembre 2007

I Cladodi

Kizu no ato - cicatrici
Jou-rjo T. e sua Nonna mi vengono a trovare e andiamo tutti a cena con i calvi della palestra.
Nessuno bada a cosa mangio, la Nonna è in gran forma ed è davvero un’attrazione irresistibile nel suo vestito di seta bianca.
Sono seduta dall’altra parte del tavolo tra le Donne e Jou-rjo T. che fa anche lui la sua luminosa figura nel suo completo bianco. Chissà perché i giapponesi si vestono sempre di bianco.
La Nonna mangia una zuppa di cozze e beve il vino che Giorgenzo le versa.
Li guardo ridere e sono proprio contenta di averli fatti incontrare.
-“Uomini come palme. Impiegano anni per formare fusto. Donna come bambù. Ogni nodo segna passare di tempo. Kizu no ato è nodo che si forma. È parte più dura di pianta.”
Parla fittissimo e guarda tutti sorridendo affabile come raramente l’ho vista.
*
-“Però, Signora Nonna di Jou-rjo T., io non penso che esistano tante differenze tra gli esseri umani.”
-“Tu vedi le susine come ti pere.”
Interviene il cognato del cugino di primo letto del quattordicesimo ambasciatore del Tikajet.
Credo, sia di origine pugliese.
*

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