Va’, libro sciagurato, e sussurrale, ovvero
rimbomba il messaggio solo pel suo orecchio
che è meravigliosa.
Mettici i tramonti, non trascurarne gli occhi,
la bocca e gli altri vezzi, lodane la statura,
dì che ha una figura rigogliosa.
Di’ che la sua figuretta è divina e carnosa,
onde Enrico sbalordito sproloquia inebetito
e fa confusione.
Di’ che è di dolce parlata e andatura maestosa,
modesta alle riunioni, e in ogni cosa
proclama la sua perfezione.
Non scordare, quando le sia fatto pieno onore
e squadernato uno ad uno ogni suo splendore
d’aggiungere che ama Enrico, per motivi misteriosi
e che il destino indissolubilmente
l’uno all’altra li lega, in laccio permanente
e che a vederli son meravigliosi.
John Berryman, Canti onirici e altre poesie, Einaudi, 1978.
A cura di Sergio Perosa.
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2 commenti:
bella, come molte altre tue scelte poetiche che hanno un suono sospeso tra il sorriso e la malinconia, la leggerezza che fa emergere un sottofondo tragico, come hai scritto di te qualche giorno fa
buongiorno Maria.
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