1 dicembre 2007

“Mia bella, tutta la struttura”

Mia bella, tutta la struttura,
tutta la sua sostanza mi va a genio,
tutta arde dal desio di farsi musica
e tutta è bramosa di rime.

Ma nelle rime si spegne il destino
e la dissonanza dei mondi fa ingresso
come una verità nel nostro piccolo mondo.

E la rima non è replica di righe,
ma gettone per la guardaroba,
cedola per un posto accanto alle colonne
nel brontolio d’oltretomba di tuberi e grembi.

E nelle rime respira quell’amore
che qui si sopporta a fatica,
dinanzi al quale aggrottiamo le ciglia,
corrugando la radice del naso.

E la rima non è replica di righe,
ma permesso d’entrata per dare,
come un mantello in cambio d’una placca,
il pesante fardello dei mali,
la paura del chiasso e del peccato
in cambio della sonora placca del verso.

Mia bella, tutta la sostanza,
tutta la tua struttura, mia bella
mozza il fiato e sospinge al cammino
e sospinge a cantare e diletta.

A te innalzò le sue preghiere Policleto.
Le tue leggi sono promulgate.
Le tue leggi nelle distanze degli anni.
Tu mi sei nota da tempi lontani.

1932

Boris Pasternak, Poesia Russa del 900, Feltrinelli, 1960.
A cura di Angelo Maria Ripellino.
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