10 ottobre 2007

da “Don Pasquale”

“Ti amo” cantava una donna saporosa,
più della neve bella e bianca.
E dai rami del bosco porgeva una rosa
alla mia mano già tremula e stanca.

I notturni alberi brillavano
dell’acciarino del suo dolce canto.
Come uno sciocco augusto mi inebriavo
di questo candido incanto.

Colombe d’argento occhieggiavano meste
tra le foglie malate.
come un vecchio ispettore delle foreste
mi appoggiavo ad un ceppo di pistacchio selvatico.

La giovinezza perduta si risvegliava,
gli insetti non avevano pace,
un’azzurra libellula un valzer ballava,
come nella Volpe furba di Janacek.

Col suo brèkete brekète un insolente ranocchio
mi derideva. Ma chiara come una stella
baluginava la donna ai miei occhi,
più della neve bianca e bella.

Angelo Maria Ripellino, Lo splendido violino verde, Einaudi, 1976.
*

Nessun commento: