5 ottobre 2007

Flegree frane

Notti e notti spese a cercarti,
fiati e sguardi si arrampicano su
vestiti d’ogni forma e colore,
senza età il mio dolore si sofferma
a solidarizzare con le cose destinate
a consumarsi, ruvido il mio pensiero
esaspera-persuade, transitoria
lusinga, lume combattuto: ma
le affannose folate non si arrendono
e la perdita è permanente.

Cerco di sciogliere la tua figura
dai fili, dal rancore, dal freddo che
la tengono avvinta, mando da lontano a te,
da lontanissimo, un lampo, un gutturale
suono, sfida all’occhio abissale
delle flegree frane.


Michele Sovente, Cumae, Marsilio, 1998.
*

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