28 novembre 2007

C’è –

C’è una distruzione, chi la conosce, anche me conosce,
ma che la si conosca non occorre,
non vello d’oro, è un vello di nebbia, un puro
esser sotto una coltre di elementi.

Non c’è felicità che ti rianimi,
o senso di qualcosa che perduri, tu non vuoi più
saper di cose che non ti distruggono,
e alla radio vuoi soltanto Volga
e l’estraneo, il lontano, dalle steppe.

Ci sono distruzioni, non ch’io soffra,
gli dèi in altro modo non si vedono,
e c’è un amore povero e malato, tu come lui, e tu
devi cantar per lui di corte in corte.

Gottfried Benn, Frammenti e distillazioni, Einaudi, 2004.
*
Io d’inverno parlo poco.
*

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