6 giugno 2008

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“E come potrebbe sorprendermi che da tale esperienza sorgesse la creazione poetica?
Era predestinato così, non era propriamente necessario; una volta è stato cosí,
non c’è garanzia per nessun’altra volta.
Certo; ma la Poesia bisogna cercarla dove si sa che c’è, avevo scritto io stesso anteriormente:
aspettazione, come la verità, con la quale è unita; come la fonte più nascosta e più pura,
verso cui apre il cammino la sete; come l’Amore, al quale ci si avvicina amando; come Dio,
che s’ama in chi impara ad amarsi. E per esercizio, asceticamente – le due parole
si equivalgono – compii lo sforzo volto a trovare la poesia – volto a trovare l’ineffabile
conoscenza concreta, singolare, intima di me stesso: in un dato momento di tempo,
in un dato luogo della terra e su una fede e una speranza date. Nella misura in cui,
venuto da un altro momento e da un’altra parte, io ero allora lì, e dato che c’ero per aver detto liberamente di a certe determinate cose che consideravo in accordo con la mia condizione
e detto di no ad altre che giudicavo contrarie a essa. E nella misura in cui desideravo
per quella preziosa conoscenza un’espressione nella lingua, da cui, mia, fra quelle esistenti e possibili,
a causa della mia personale incarnazione e dal mio primo giorno,
ero andato ricevendo forme per i miei sentimenti e per i miei pensieri,
e con i cui mezzi avevo appreso a rifare per me l’universo che mi tiene e
a costruire la Città che, militante e trionfante insieme, posseggo in idea.”
Carles Riba, Introduzione alla II edizione, id.
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1 commento:

Olivier Franconetti Benamor ha detto...

"Più giù, in fondo alla Tuscolana,
oltre Cinecittà, c'è un prato..."

!?...http://elanavev.blogspot.com/

...passavo per un saluto.!