8 ottobre 2007

I legumi

Io i legumi li preparo così:
prendo il tegame ikeoide di ghisa, lo sciacquo, ci metto dentro tre mazzi di cipollotti non più freschi tagliati a fettine sottili, un po’ d’acqua, un bicchiere – circa - forse due, un pizzicotto di sale grosso, un cucchiaino di zucchero, le lascio sbollicchiarsi per un po’ poi ci metto un poco di olio e aspetto che imbiondiscano. Poi a un certo punto mi stufo e apro la busta dei surgelati, verso tutto nel tegame e aspetto.

Il nemico

Quando entrai nella luce, diceva quello grosso nella tenebra
alla sua gente. “Andate a vederlo
quello che cammina nella luce, è lui, dategli una lavata di capo
dovete gettargli un mucchio di pietre davanti
non lasciategli passare niente, tenetelo d’occhio!”

Ed entrai nell’ombra e cambiai svelto la pelle
e vengo in piena luce con bastone e piffero –
quello là nelle tenebre ha ricevuto qualcosa anche lui
e dice. “Quello tenetelo d’occhio ancora di più
non lasciategli passare niente, è lui che cerchiamo!”

Quello grosso ha la sua gente a destra e a sinistra
conosce i miei abiti tutti e i suoni del piffero
e ritrova le mie tracce anche nell’acqua
da lui non posso andare con vecchie storie.
E per turbare il suo sguardo è indispensabile
saperne di più di panni e di trucco.

Cristoph Meckel, Giovani poeti tedeschi, Einaudi, 1969.
A cura di Roberto Fertonani.
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“Sedersi sugli ischi” vuol dire “accavallare le gambe”.
Me lo ha detto Sharon Stone.
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