Ripetizioni
accanto al sonno esigente
L’occhio a forza di spazio e di fulgore deliranti
L’occhio fa vivere e più lontano scorre il piombo del corpo
La barca della bocca è guidata dalla lingua
Muta tutta umida illumina i flussi
Le grandi mani non conoscono il loro potere
E le loro spighe coprono la pelle con le messi
Dita di lampeggianti carezze ricami fulvi
Tra i palmi delle mani insorgono seni e natiche
Di notte tra gli occhi di giorno tra le gambe
È la stessa gola che in un attimo s’incendia
Un tesoro assurdo un fiotto di diamanti
Scatena l’uragano e lacera le reni
È la mano ignara e la lingua in accordo
Per la prima volta sotto un cielo femminile
E il centro del corpo che definisce l’uragano
Equilibrio di ragione per pesare la vita
Sei tu sono io siamo doppi nei nostri sogni.
Paul Eluard, Ultime poesie d’amore, Einaudi, 1965.
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